dal campo base al c2

Ho gli sci, dovrei essere facilitato ma, nonostante la bassa temperatura, sudo in continuazione ed arranco con fatica. Dopo 6ore e 45 minuti pianto la tenda ed assaggiati due bocconi di parmigiano di casa mi butto a dormire. Nella notte il vento rinforza, il cielo si vela di bianco, intravedo in quota l’arrivo delle nubi. La giornata passerà in tenda, ho ancora qualche libro, dono di un amico, che parla della tragedia di Robert Scott alla conquista del polo. Non riesco a leggere senza pensare al freddo che hanno avuto, alle oftalmie provocate dalla luce intensa, alle ustioni dei morsi del gelo; noi abbiamo materiali tecnologici e recentissimi, eppure abbiamo freddo, ci dolgono gli occhi e ci alimentiamo con difficoltà.
Il giorno 31 dopo una notte freddissima smonto il campo e parto presto, un'ora di cammino mi separa dall’attacco delle fisse. Il primo tratto è piacevole, sono senza slitta e la bassa temperatura mi lascia tranquillo per i ponti di neve, reggeranno! Arrivo quindi all’inizio delle corde fisse, la sera prima le abbiamo verificate per l’ultima volta,mi libero degli sci, collego la maniglia jumar, mi eviterà in caso di caduta di precipitare 500mt, ed attacco.
La parete ha uno sviluppo di circa 1200mt con un “remunerativo guadagno”, tipico linguaggio da libro-guida di montagna, di oltre 500 di quota. Questo significa che alcuni tratti sono molto morbidi e le pendenze sono molto limitate ma altri risalti sono come ripidi gradini ad oltre 45 gradi.
Dopo circa 4 ore e 30 arrivo in cresta, potrei continuare fino allo sperone del campo 2 ma l’obbiettivo di oggi era solo quello di iniziare ad acclimatarsi in quota, siamo infatti vicini ai 4000, con un trasporto di materiale per il successivo campo.
Grande buca nella neve, seppellisco il tutto e via in discesa verso il c1 dove il vento è calato ed il tepore più gradevole.
La giornata si conclude con una lauta cena a base di brodo e pane vecchio, è il cenone che festeggia il mio passaggio dal 2008 al 2009.
Il giorno 1 abbiamo una falsa partenza, dopo 2 ore di risalita il vento a raffiche è cosi forte da tentare di strapparci dalla parete, oggi siamo in gruppo di 5, scendiamo e rimandiamo.
Arriva il 2 gennaio, parto con il vento ma le condizioni migliorano sulla rampa più ripida; l’allenamento ha dato i suoi frutti: in 45’ arrivo alle fisse ed in 3,15 sono al deposito materiale. Qui lo zaino diventa ridicolo per forma e peso: parte della tenda, abbigliamento d’alta quota per la vetta, cibo comune e cibo italiano, fuel per fornello, saccoletto etc etc etc.
Esco sulla cresta ed una raffica gelida mi sposta. I ramponi e la piccozza fanno ottima presa, il ghiaccio duro è molto buono. Mi fermo e mi bardo come un cavaliere del medioevo, maschera ed occhialoni sul viso, guanti di piuma, sovra calzoni etc etc.
Oggi cammino abbastanza bene, sono il solito motore diesel: lento ma inesorabile. Un altro sforzo e, dopo un traverso in salita giungo allo sperone dove poniamo il campo2. Siamo vicini ai 4000mt. Nella tenda mi cambio ed indosso il tutone d’alta quota: sono al caldo. Da questo momento dormirò nel sacco piuma, completamente vestito ed in compagnia di batterie varie, satellitare e macchina fotografica. Ora serve solo la “finestra di bel tempo” per tentare la vetta
Ciao ciao